L’Uomo, l’unica speranza di progresso per la Natura

sul sito della Fondazione Le Madri ho trovato questo scritto, una poesia forse, un canto di speranza,  Gianni Catellani grazie per il dono:

http://www.fondazionelemadri.it/pdf/L%20uomo%20unica%20speranza%20per%20la%20Natura.pdf

L’uomo è un essere veramente speciale, l’essere eccelso, se non fosse che molto debolmente se ne rende conto, l’essere al quale dedicare la propria intera vita invece di maltrattarlo in ogni modo, l’essere che cerca l’altro essere per creare un rapporto spirituale invece di emarginarsi.

Conoscenza, osservazione interessata dei fenomeni naturali, sensi aperti vivaci e discernenti, azione cosciente, sono impulsi peculiari dell’uomo. Un’alimentazione con prodotti sani e pieni di vita, fin dall’infanzia, li favorisce e chiude un cerchio virtuoso, oggi fortemente minato da innumerevoli distrazioni e attacchi demolitori dell’entità umana più profonda.
Un vero alimento può crescere solo su terreni coltivati da agricoltori che hanno compreso
che in essi si svolgono i processi originari della vita. L’agricoltore biodinamico professionista cerca questa conoscenza e agisce con uno speciale metodo di conseguenza.
Davanti alla “cuffia” tenera e gelatinosa della punta dei capillizzi radicali vi è un minuscolo
vuoto contornato da schiere di esseri microrganici, attivissimi nel duro mondo minerale. A miliardi popolano ogni metro quadrato di terra fertile, al servizio di entità eteriche che in quel vuoto dialogano coi grandi processi o esseri viventi cosmici: l’adamantino Carbonio che forma e struttura; l’onnifluente Ossigeno che vivifica; il senziente Azoto che congiunge l’uno all’altro secondo bisogno; il disgregante Idrogeno che scioglie ogni forma involandola di ritorno nell’indifferenziato e concentrandola nel piccolo caos del seme; l’indispensabile Zolfo luce che tutto coadiuva; il Calcare che nell’umido media le forze lunari per crescere e moltiplicare; la Silice che nel secco e nel caldo media le azioni planetarie più lontane per infondere colore, sapore e sostanza; l’Argilla che respira fra gli opposti.Ma nulla avviene se non da viventi processi ! Dagli spazi immensi la Luce, non solo solare ma piena di ogni astro, inonda la Terra, ritmicamente correndo di meridiano in meridiano, risvegliando al suo apparire canti, colori, profumi, bachi filanti e infinite alchimie.

Ecco là dove l’uomo ha riconquistato senno e bellezza, quando ha saputo riconoscere e
collaborare con le Entità cosmiche, la benedizione sale dalla fertile terra per opera delle sue mani virtuose: è nuovo alimento, è luce nuova, è bellezza, è vita, è salubrità fluente che lenisce, è pienezza, è spirito che dal cosmo, mediante l’opera dell’agricoltore, entra con maggior vigore nei tre regni, diventa Uomo, che ora s’innalza e congiunge il proprio Io all’Io cosmico, configurandosi la propria meta, impressa fin dall’inizio dalla volontà del Padre nel profondo della sua essenza.
La salute dell’uomo discende da questo cerchio virtuoso, la malattia da atti incoerenti che lo
frantumano.
La tenera “cuffia”, vita all’origine, è come il bambino nella culla, attorno ad essa
innumerevoli esseri concorrono alla sua crescita, ma guardano tutti verso l’uomo d’azione,
cosciente, nella sua pienezza materiale e spirituale, perché egli solo può confortarli. Senza l’opera cosciente umana piena di consapevolezza e responsabilità ogni essere di natura, dal più piccolo microrganismo alle balene, intristisce e muore; l’uomo è la loro unica speranza evolutiva, perché essi originano dall’uomo, sacrificati al suo servizio per la sua elevazione … ma con la quale un giorno li possa redimere.
Gianni Catellani